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Dall’esperienza acquisita nel corso di oltre vent’anni di “fervida scrittura” e quindici anni di lavoro presso importanti testate giornalistiche a carattere nazionale, il direttore editoriale della Fenice, Stefano Mancini, ha intessuto rapporti con le case editrici, scrittori più o meno affermati, blogger, siti internet e semplici appassionati, traendo le competenze necessarie per fornire agli autori (che siano esordienti o meno), una gamma di servizi editoriali adatti a ogni esigenza, in collaborazione con il suo staff altamente specializzato e professionale.

Perché, al di là di quello che si possa pensare, scrivere non è soltanto il frutto di un’ispirazione momentanea, ma è lavoro e sudore, sacrificio e impegno. E anche la scrittura, come ogni forma d’arte, ha le sue regole che devono essere rispettate. Regole che, a volte, l’inesperienza porta a ignorare o sottovalutare. Dice Stephen King nella sua autobiografia “On writing”: “Per scrivere al meglio delle proprie capacità è opportuno che ogni autore si costruisca la propria cassetta degli attrezzi e poi sviluppi i muscoli necessari a portarla”. Casetta degli attrezzi che, ovviamente, deve contenere gli strumenti necessari per la realizzazione di un libro valido sotto ogni punto di vista.

A questo proposito, dunque, i membri della nostra agenzia offrono una gamma di servizi letterari che va incontro a qualunque tipo di esigenza l’autore possa avere. Perché non esiste nulla al mondo di perfetto, ma tutto è migliorabile.

Ciò che contraddistingue la Fenice non è solo la professionalità del suo staff, ma anche e soprattutto la capacità di stabilire con l’autore un rapporto che va oltre la semplice fornitura di un “servizio”: il confronto e il dialogo con gli scrittori è costante e durevole, così come lo scambio di pareri e opinioni. Perché il nostro obiettivo non è solo fornire un servizio, ma anche è soprattutto aiutare gli autori a crescere e migliorare. I membri del nostro team sono sempre disponibili (prima, durante e dopo aver fornito il servizio richiesto) a dare spiegazioni sulle loro scelte, a confrontarsi con gli autori e a rispondere alle loro domande. E per farlo, l’unico modo che conosciamo, oltre al duro lavoro, è il dialogo.

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